Come proteggere il cloud? Con il backup

Le statistiche del 2020 lo dimostrano: i ransomware rimangono il pericolo maggiore per le aziende, che continuano a essere bersagliate sistematicamente dai pirati informatici. Quelle che sono cambiate sono solo le strategie usate dai cyber criminali, che sempre più spesso puntano direttamente ai servizi cloud per provocare il massimo danno e indurre le vittime a cedere all’estorsione. Una tecnica che rende ancora più pericoloso questo tipo di attacco, ma che non cambia di molto le strategie di difesa. La migliore protezione contro i ransomware, infatti, rimane il backup. Quello che serve, però, è uno strumento che sia in grado di proteggere in maniera efficace anche le risorse gestite su piattaforma cloud.

L’obiettivo è stato centrato da NAKIVO, che in queste settimane ha rilasciato la nuova versione del suo Backup & Replication v10.2, introducendo due nuove funzionalità pensate per garantire la massima copertura per i dati su cloud. La prima è S3 Object Lock, che consente di impedire la modifica dei dati conservati sui bucket S3 di AWS. La seconda è invece dedicata alla protezione dei servizi erogati via cloud e, in particolare, a Microsoft 365. Il servizio dell’azienda di Redmond, tra i più diffusi, è infatti un bersaglio privilegiato per i pirati informatici, che spesso puntano al sabotaggio durante gli attacchi. Con SharePoint Online Backup, NAKIVO introduce nel suo software la possibilità di eseguire un backup online di tutte le risorse legate al servizio, consentendone così il ripristino in caso di attacco. Una strategia in due mosse, che adegua le funzionalità di backup alle nuove esigenze di sicurezza e segna un deciso passo avanti nella cyber security orientata alle piattaforme cloud.

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