Il 2020 è stato l’anno dei pirati informatici

Mai così attivi, mai così sfacciati. Il bilancio del 2020 registra un incremento impressionante di attacchi informatici, con una particolarità: rispetto al passato, infatti, gli obiettivi presi di mira più di frequente sono state le aziende. Un “cambio di passo” che non stupisce più di tanto. Tutti gli esperti di cyber security, infatti, ripetono da sempre che i cyber criminali hanno un solo obiettivo: guadagnare denaro dalla loro attività illecita. Ciò che è emerso nel corso degli ultimi 12 mesi, alla fine, è che i pirati informatici si sono concentrati sui settori più profittevoli. E con il processo di digitalizzazione in corso, che interessa tutte le attività produttive, i “bad guys” hanno avuto gioco facile a incrementare il numero di attacchi alle imprese. Complice, in questa fase, è stata anche la pandemia da Covid-19, che ha messo le aziende in una posizione estremamente difficile, forzando i processi di digitalizzazione e provocando, di conseguenza, un aumento della superficie di attacco a disposizione dei cyber criminali. Il fenomeno, però, non è destinato a ridimensionarsi nel prossimo futuro e questo, a ben vedere, poterebbe essere un elemento positivo. Mai come in questi mesi, infatti, il tema della cyber security è riuscito a ritagliarsi uno spazio (finalmente) adeguato nelle strategie globali. L’auspicio per il prossimo anno, di conseguenza, è che il tema della sicurezza informatica possa guadagnarsi l’attenzione che merita. Se ciò accadrà, il bilancoi del prossimo anno potrà essere molto diverso. I presupposti ci sono. Basta dargli un seguito.

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