L’evoluzione della Unified Communication #1

Il bello delle tecnologie è che la loro evoluzione non è mai lineare. Quando si pensa di essere arrivati alla maturità, ci si trova spesso di fronte a salti inaspettati. Quando si crede di aver individuato la linea su cui si evolverà, tutto cambia all’improvviso. Il settore della Unified Communication and Collaboration (UCC) non sfugge alla regola (o meglio all’assenza di regole) di cui sopra.

Se i primi passi si sono concentrati sull’affidabilità del servizio, quelli immediatamente seguenti hanno puntato sull’integrazione video e un progressivo aumento della qualità. Un processo, questo, che è stato accelerato anche dalle evoluzioni degli ultimi anni che hanno imposto nuove priorità.

La prima riguarda la fruibilità a livello multi-piattaforma. Nel panorama attuale, in cui il lavoro in mobilità è diventato la regola, la possibilità di utilizzare gli strumenti di comunicazione e collaborazione su qualsiasi tipo di dispositivo è diventato centrale.

La seconda riguarda il cloud. Il progressivo spostamento di risorse nella “nuvola” ha impattato sul settore UCC su vari fronti: dalla collaborazione (con la possibilità di offrire modalità di condivisione decisamente più efficaci) all’offerta di funzionalità in modalità “as a service”, che hanno letteralmente rivoluzionato il modo stesso di pensare le infrastrutture UCC.

Quello che viviamo adesso, ma per quanto già detto la profezia è da prendere con le molle, sembra essere uno dei momenti più fertili per quanto riguarda l’innovazione. Da una parte assistiamo alla comparsa di nuove soluzioni che si affacciano sul mercato con una frequenza impressionante. Dall’altra, le innovazioni (e gli esperimenti) arrivano anche dai player più affermati, che in un settore così effervescente non possono certo “sedersi” contando sulle posizioni acquisite.

Tanto più che, negli ultimi mesi, la tendenza delle aziende è quella di abbandonare la logica della “integrazione a tutti i costi” per abbracciare una filosofia diversa: utilizzare strumenti diversi per ambiti diversi, a seconda della loro efficacia.

In altre parole, i professionisti che utilizzano strumenti UCC si stanno abituando a scegliere di volta in volta uno strumento diverso a seconda che il focus della loro attività si concentri, per esempio, sulla condivisione di progetti, su meeting operativi, sulla presentazione prodotti o sulla formazione. Un approccio che porta ulteriore acqua al mulino dell’innovazione e apre spazi per la convivenza di diverse soluzioni nello stesso ambiente operativo. Aspettando (e preparando) il prossimo inevitabile salto evolutivo.     

Condividi:
Torna indietro

Iscriviti alle newsletter di AttivaEvolution