L’importanza della sicurezza “fisica”

L’incendio che lo scorso 10 marzo ha coinvolto alcuni stabili del datacenter di Strasburgo di OVH, azienda attiva nel settore dell’hosting e della fornitura di servizi cloud, riaccende i riflettori sul tema della sicurezza fisica dei sistemi informatici. L’incidente, che fortunatamente non ha provocato vittime, ha provocato la distruzione di un intero edificio e ha avuto pesanti ripercussioni sulla business continuity di numerose aziende. La reazione di OVH, una delle maggiori realtà nel settore, ha permesso di ripristinare in tempi piuttosto rapidi tutti i servizi interrotti. La vicenda, però, dovrebbe servire da lezione per tutte le imprese. L’indagine successiva all’incidente ha infatti indicato, come possibile causa dell’incendio, un malfunzionamento di un UPS (gruppo di continuità) che aveva subito un intervento di manutenzione nei giorni precedenti. Se la mitigazione del rischio a livello dei provider che offrono servizi di cloud pubblico (o ibrido) passa per la verifica delle certificazioni e dell’affidabilità del provider stesso, il tema rischia invece di finire per essere trascurato a livello interno, cioè per quanto riguarda la protezione delle risorse on premise. Un incidente come quello avvenuto a Strasburgo è infatti sempre possibile e le attività di prevenzione, in questo senso, rappresentano l’unico strumento per mettere l’azienda al riparo da un evento potenzialmente disastroso. Resta quindi una sola domanda: abbiamo una pianificazione e una strategia di aggiornamento dei nostri sistemi di protezione fisica?  

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