Mac o Windows? Tutti e due! E con il cloud…

La querelle sulla scelta del “sistema operativo migliore” per soddisfare le proprie esigenze si trascina da ormai 40 anni e, al di là di qualche semplificazione, non si tratta di semplice partigianeria. Ogni esperto di informatica ha la consapevolezza del fatto che le caratteristiche del sistema che si utilizza incidono in maniera decisiva sulla qualità del lavoro, come sulla produttività. Ma è davvero indispensabile fare una scelta di campo? Assolutamente no.

Sono sempre di più i professionisti che si muovono con naturalezza tra Windows e macOS, attingendo al meglio dei due sistemi per ottenere il massimo nella loro attività. Adesso, che l’utilizzo di macchine virtuali su cloud ha subito un impressionante impulso, il tema si pone con ancora maggiore forza.

A confermarlo, il successo di un prodotto come Parallels Desktop, arrivato quest’anno alla sua sedicesima edizione e che integra nuove funzionalità pensate per il nuovo contesto in cui operano le aziende. Tra gli strumenti introdotti nella Business Edition del programma, infatti, c’è un sistema che consente un semplice accesso alle macchine virtuali Windows aziendali.

La convivenza tra i due sistemi (ex?) rivali, inoltre, è resa ancora più facile dalle infrastrutture cloud, che consentono di accedere a strumenti di condivisione dei dati estremamente affidabili, relegando alla categoria di “brutto ricordo” i problemi di compatibilità all’interno delle reti aziendali.

Insomma: l’espansione della virtualizzazione negli ecosistemi aziendali sta segnando un vero cambio culturale, che consente non solo una maggiore versatilità nell’erogazione dei servizi, ma un approccio più “flessibile” anche per il singolo utente.

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