Drone non significa solo maggiore efficienza

Il tema della sostituzione uomo-macchina evoca da sempre scenari fantascientifici piuttosto inquietanti, ma anche qualche più prosaico timore per il rischio che la tecnologia finisca per “sottrarre” lavoro agli esseri umani. Un tema certamente spinoso, che si connette inevitabilmente con quello legato alla trasformazione del lavoro.

Quando si affronta un tema come questo, però, il rischio è di limitare la prospettiva agli aspetti più controversi. Di solito l’implementazione di soluzioni tecnologiche avanzate, come quelle dei droni, vengono giustificate semplicemente con la logica dell’efficienza o dei costi. Un aspetto che pochi considerano, invece, è quello della sicurezza. I droni di nuova generazione, infatti permettono di svolgere numerose operazioni che, se lasciate all’essere umano, comportano non pochi rischi.

Quando si concentra l’attenzione su interventi collegati alla gestione di situazioni “critiche”, per esempio incendi e cataclismi, la sostituzione uomo-macchina perde qualsiasi connotazione negativa e diventa invece un fattore di mitigazione del rischio per chi si trova a svolgere lavori pericolosi. Basta pensare alla possibilità di dotare un drone di strumenti di rilevazione avanzati come le videocamere termiche, che consentono di mappare un terreno in fiamme senza mettere a rischio la vita di un operatore. Anche senza arrivare a scenari così estremi, però, l’utilizzo dei droni si sta già dimostrando estremamente utile per svolgere tutte quelle operazioni che richiedono, per esempio, interventi a grandi altezze come le operazioni di ricognizione o di allineamento delle antenne negli apparati di telecomunicazione. Anche in questo caso, infatti, l’utilizzo di un drone consente non solo di svolgere le operazioni più rapidamente, ma anche di eliminare il fattore di rischio legato all’impiego di persone in carne e ossa che dovrebbero altrimenti esporsi al rischio di incidenti e cadute. Quelli citati sono solo alcuni scenari, probabilmente tra i più banali. In realtà, domandarsi quanto possano impattare le nuove tecnologie sulla salute e la sicurezza di chi presta il suo lavoro in ambito industriale o agricolo dovrebbe essere una priorità in grado di travalicare il settore degli addetti ai lavori e coinvolgere settori ben più ampi. Siamo pronti a farlo da subito? Il tema della sostituzione uomo-macchina evoca da sempre scenari fantascientifici piuttosto inquietanti, ma anche qualche più prosaico timore per il rischio che la tecnologia finisca per “sottrarre” lavoro agli esseri umani.

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