Il City Cloud Valley, il quartiere del futuro

L’Intelligenza Artificiale è sempre più utilizzata in ogni azione giornaliera che compiamo. Allora perché non sfruttarla anche per gestire l’amministrazione pubblica e l’urbanistica? Si chiameranno Smart City, ovvero luoghi nei quali qualsiasi servizio sarà reso massimamente efficiente attraverso l’uso della tecnologia informatica. A tutto questo hanno già pensato a Chongqing in Cina, dove stanno realizzando la AI City Cloud Valley, dotata di una intelligenza artificiale che elaborerà i dati al fine di organizzare al meglio le attività e la gestione cittadina. Il progetto è firmato da Terminus Group, che ha individuato un’area urbana per realizzare il progetto tra le più grandi del pianeta. La governance sarà quindi gestita dal AI, che raccoglierà i dati tramite una rete di sensori e tecnologie machine learning con elaborazione in tempo reale. Tuttavia, per fare questo è necessario entrare profondamente nella privacy delle persone. Se la AI è uno strumento utilissimo e sempre più sfruttato per la prevenzione dei reati, una estesa capillarità della videosorveglianza e dei dispositivi IoT genera anche grossi problemi in termini di privacy. Immaginate una persona che arriva in una città che non ha mai visitato, entra in un bar e gli viene già servita la sua bevanda preferita. Grazie alla storia digitale di quel turista, l’esercente potrebbe essere potenzialmente già a conoscenza di ciò che l’avventore desidera in quell’orario della giornata. In Italia le problematiche di implementazione sono moltissime, anche se la Pubblica Amministrazione sta utilizzando ogni giorno di più la AI. La città più “pronta” per questo tipo di implementazione è senza dubbio Milano, grazie soprattutto alle infrastrutture di rete, ultra-broadband, 5G e internet of things. Ma molta è la strada da percorrere perché possano essere realizzate in Occidente delle vere AI smart city rispettose dei diritti personali.

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