Il cybercrimine in continua ascesa

Il ritorno alla normalità rispetto alla pandemia avrebbe fatto auspicare un’altrettanta normalizzazione dei cyberattacchi. Purtroppo così non è stato. I criminali stanno sempre di più ampliando la pletora degli obiettivi, con un cambiamento anche nelle tattiche che sta comprendendo la nascita di nuovi epicentri del crimine informatico.

Ramsonware ai massimi storici, per esempio, con attacchi che hanno colpito governi, aziende, ospedali, compagnie aeree e scuole causando perdite economiche, tempi di inattività dei sistemi diffusi, danni alla reputazione e molto ancora. Anche le aree implicate stanno cambiando rapidamente. Nel 2022 sono calati Stati Uniti, Regno Unito e Germania, mentre l'Europa nel suo complesso, l'America Latina e l'Asia, stanno registrando un significativo incremento.

Tra le maggiori superfici di attacco ci sono i tentativi di malware IoT, che salgono dell’87% rispetto all'anno precedente e registrano un nuovo record annuale. Poi il Cryptojacking, ovvero sfruttare i computer e dispositivi mobili altrui, tramite malware, per generare criptovaluta, che sono in grande ascesa, con un aumento del 43% anno su anno e 30,36 milioni di attacchi mensili. Infine, Apache Log4j, ovvero i tentativi di intrusione contro la vulnerabilità "Log4Shell", scoperta nel dicembre 2021 e attivamente sfruttata con un ritmo in continua accelerazione. Insomma, la tendenza al cybercrimine non sembra un fenomeno destinato a stabilizzarsi, ma, anzi, è in grande ascesa, e alla ricerca di nuove superfici e vulnerabilità dove poter attaccare, a tutto tondo. I tempi sono oramai cambiati, e bisogna ogni giorno fare i conti con questo nuovo modo di delinquere.

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