Largo al Made in Italy nell’IA 2.0

Tutti concordi: l’intelligenza artificiale rappresenta una innovazione fondamentale per il settore IT. Quando si parla di questo argomento, però, ci si sofferma solitamente sugli investimenti dei “big tech”, sugli orizzonti futuri e sulle applicazioni più suggestive (quasi folkloristiche) della nuova tecnologia.

Le cose, in realtà, sono cambiate e chi opera in questo settore se n’è già reso conto. Quello dell’AI non è più un campo di ricerca nel quale operano poche grandi aziende, ma è arrivata a un livello di maturità e diffusione (vogliamo chiamarla intelligenza artificiale 2.0?) tale da aprire una nuova fase.

Si tratta di una parabola che caratterizza ogni tecnologia. Dopo una prima fase “sperimentale” nella quale solo i giganti riescono a portare a casa i risultati, si arriva a un momento in cui gli strumenti sono più raffinati, le conoscenze condivise e si apre la parte più interessante per chi vuole sfruttare le nuove tecnologie: quella dell’innovazione legata alle applicazioni pratiche e alla creazione di strumenti che consentono di migliorare la nostra vita e l’esperienza lavorativa.

Una fase in cui ciò che conta veramente è la capacità di innovare, di intuire le esigenze delle persone e dei professionisti, di realizzare quella “caduta nel reale” che trasforma le suggestioni in un vantaggio pratico. E in questo il Made in Italy se la cava piuttosto bene.  

La conferma arriva da Gartner, che ha inserito nella lista dei “Cool Vendors 2021” la milanese iGenius, il cui sistema di AI applicato a Crystal (la piattaforma sviluppata per un’innovativa modalità di accesso e fruizione dei dati) rappresenta la dimostrazione della nuova era che stiamo attraversando.

Nel report, viene sottolineato infatti come iGenius offra tecnologie e prodotti che hanno e avranno un impatto sul business. Non solo “tecnologia fine a sé stessa”, ma un sistema che rende i dati accessibili al team che ne ha bisogno. Fornisce agli utenti risposte cucite sulle proprie domande, permettendo di prendere delle decisioni basate sui dati.

Non ci muoviamo più nell’ambito della teoria. Siamo finalmente passati alla pratica. Adesso le cose si fanno davvero interessanti.

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