Lo slancio del PNRR favorisce la sicurezza IT

I dati parlano chiaro: nel periodo compreso tra il 2018 e il 2022 gli attacchi informatici globali hanno registrato una crescita del 53%, con un picco di 225 attacchi a marzo 2022, il valore più alto mai verificato. Pertanto, oggi è sempre più urgente fare fronte a questi continui assalti, sempre diversi per superfici e forme di aggressione.

A questo scopo sono ben 82 le misure studiate dalla ACN - Agenzia Cybersicurezza Nazionale da attuare entro il 2026 per supportare le aziende sia nella sicurezza informatica che nella formazione del personale. Tra le strategie, il miglioramento delle tecnologie di sicurezza, l’aiutare le aziende a rimanere al passo con le ultime minacce e infine lo sviluppare una forte cooperazione tra il privato e il pubblico per la gestione dei danni, così da poter condividere informazioni e best practice, creando una rete di difesa comune. A questo scopo, il PNRR ha destinato 623 milioni di euro e di questi 174 milioni per l’operatività dell’Agenzia, delle reti e dei servizi in fase di realizzazione e futuri, 147 milioni per i laboratori di scrutinio e certificazione tecnologia, infine, la parte più cospicua, 301 milioni, per il potenziamento e la resilienza cyber nella PA.

E non è finita qui, visto che alle risorse del PNRR si aggiungono due fondi nazionali stanziati con la legge di bilancio 2023. Quello per l’attuazione della Strategia Nazionale Di Cybersicurezza, 420 milioni, di cui 70 per quest’anno, 90 per il 2024, 110 nel 2025 e gli ultimi 150 nel 2026. L’altro fondo, che ha come obbiettivo la gestione dei progetti di cybersecurity, con risorse per 10 milioni di euro quest’anno, 50 nel 2024 e infine 70 nel 2025. Gli investimenti sono ingenti e aumenteranno nel prossimo futuro, per migliore le infrastrutture difensive di aziende, professionisti ed enti pubblici in modo da fare fronte comune a un fenomeno che sta diventando ogni giorno più preoccupante.

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