Nuova sfida nella digitalizzazione per le PA

Ben il 37% di tutte le risorse europee per il digitale del Next Generation EU saranno assegnate all’Italia. Parliamo di un totale di 48 miliardi di euro e una fotografia scattata dal Digital Economy and Society Index (DESI) dà qualche primo segnale positivo per il nostro Paese, con due posizioni conquistate nel ranking europeo di digitalizzazione. Infatti, grazie alla realizzazione di 30 delle 173 milestone e target previsti per l’Agenda Digitale, l’Italia ha raggiunto il 18esimo posto su 27 Stati Membri rivelandosi il Paese più avanti in Europa con il 17% di progetti completati di quelli previsti dal PNRR. Ora però è necessario continuare.

In questo scenario, la PA riveste un ruolo centrale, con almeno il 60% delle risorse destinate e con degli obiettivi molto ambiziosi, tra i quali la digitalizzazione dei contratti pubblici, compresi i tempi di assegnazione delle gare, la loro realizzazione e i conseguenti pagamenti. Andando nel dettaglio, l’Italia è 25esima per diffusione di competenze digitali, settima per connettività, guadagnando 16 posizioni, ma purtroppo 19esima per digitalizzazione della PA, perdendo una posizione anno su anno. La PA ad oggi è quindi maglia nera, esternalizzando tutte le sue soluzioni digitali, 5,7 miliardi di euro nel 2021, con mediamente 4 mesi e mezzo per assegnare una gara pubblica per soluzioni digital. Ci si auspica che nel breve termine si provveda a internalizzare almeno alcune figure chiave, oltre ad accelerare i processi di digitalizzazione a tutto tondo, così da poter recuperare il gap accumulato, che nei confronti degli altri paesi della UE è ogni giorno più grande.

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