Pronti per lo smart working su misura?

Con l’accordo siglato al Ministero del Lavoro si segna un altro passo verso l’introduzione di forme di lavoro “agili” e, in particolare, si determinano quelle linee guida che consentiranno a imprenditori e lavoratori di poter fare affidamento su un quadro normativo chiaro. Da quanto emerge, l’accordo prevede alcuni punti cardine ma lascia ampia libertà di negoziazione sia a livello di categorie, sia a livello di singola azienda. In particolare, il tutto si concentra su un accordo individuale in cui devono essere definiti i dettagli delle modalità di lavoro ed è qui, in definitiva, che le aziende dovranno mettere il maggiore impegno a livello di pianificazione. Nell’accordo, infatti, ci sono aspetti come il tipo di attività consentite a seconda del luogo in cui si trova il lavoratore, le modalità con cui deve essere svolta l’attività, le misure tecniche e organizzative necessarie ad assicurare il diritto alla disconnessione. Si tratta di una serie di dettagli (fondamentali) che hanno un legame strettissimo con gli strumenti e le tecnologie che vengono (o verranno) implementate.

Si apre, di conseguenza, una fase in cui le imprese dovranno mettere i campo un programma dettagliato, che dipende in buona parte dalle piattaforme e tecnologie implementate per la collaborazione e comunicazione di lavoratori e collaboratori con l’azienda. In altre parole, si tratta di un compito che prevede un doppio approccio: da una parte la progettazione di un modello di lavoro adeguato alle esigenze delle persone e dell’azienda, dall’altra le scelte tecnologiche che rappresentano il fattore abilitante per la sua declinazione pratica.

Condividi:
Torna indietro

Iscriviti alle newsletter di AttivaEvolution