Si fa presto a dire Intelligenza Artificiale…

Nessun dubbio: l’Intelligenza Artificiale (AI) ha tutte le carte in regola per rivoluzionare il mondo dell’Information Technology. Anche se siamo ancora a una sorta di “anno zero”, le sue potenzialità si stanno già definendo ed è molto probabile che gli ambiti di applicazione si moltiplicheranno a un ritmo difficilmente prevedibile.

Se per il momento l’attenzione è concentrata su chi si dedica allo sviluppo di applicazioni e sistemi basati sull’Intelligenza Artificiale, nel prossimo futuro la sua diffusione aprirà un altro tema: come attrezzarsi per sfruttarla al meglio?

Con tutta la cautela necessaria quando ci si muove sul terreno delle previsioni, un punto fermo si può già individuare: puntare su infrastrutture di storage in grado di reggere l’urto con la rivoluzione AI. Il concetto stesso di Intelligenza Artificiale, infatti, è legato a doppio filo con i Big Data. In questo caso, tra l’altro, l’espressione non si limita a identificare un legame particolarmente “forte”, ma una vera dipendenza a doppio senso.

Se l’AI è lo strumento che permette di trasformare dati disaggregati in una preziosa fonte di informazione, infatti, i Big Data sono il “concime” che permette di sviluppare l’Intelligenza Artificiale consentendo di espanderne le funzionalità e affinarne l’efficacia. Insomma: in entrambe le prospettive, quello di cui avremo (abbiamo) bisogno è la possibilità di gestire quantità enormi di dati.

Il suggerimento? Puntare da subito sullo storage sia sotto il profilo quantitativo, sia sotto quello qualitativo. Chi sarà in grado di farsi trovare preparato potrà sfruttare da subito le nuove frontiere dell’AI. Gli altri resteranno indietro… 

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